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Sul blitz animalista alla Statale regna l’indifferenza. Ma a pagare sono i ricercatori e i malati

foto1Sabato scorso un gruppo di “manifestanti” ha avuto la brillante idea di barricarsi all’interno del Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano. Protesta nei confronti del governo per la scarsità di fondi alla ricerca? No, nulla di tutto questo. Dopo lunghe ore di trattative lo sparuto gruppo ha abbandonato l’edificio portando con sé centinaia di topi e conigli destinati alla sperimentazione. Il tutto nella’impunità generale.

Sui motivi che hanno spinto gli animalisti a questo estremo gesto si potrebbe discutere per ore. Discutere dell’ignoranza generale quando si parla di vivisezione, di sperimentazione animale, di protocolli che limitano al massimo la sofferenza, dell’equiparazione tra persone e topi, della necessità della sperimentazione animale in assenza di altri modelli…

Ma questi sarebbero discorsi inutili perché con lo sconsiderato gesto dei paladini dei diritti animali sono andati in fumo anni di ricerca. Sperimentazioni promettenti contro malattie quali l’Alzheimer, la tanto temuta SLA, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e molte altre ancora.

Con questo blitz gli animalisti non hanno colpito nessun sistema. Hanno colpito tanti ragazzi che hanno un nome e un cognome. Ragazzi che lavorano sino a 12 ore al giorno per un compenso ridicolo rispetto a quanto viene percepito dai coetanei esteri. Ricercatori in procinto di pubblicare i risultati dei loro studi sulle più prestigiose riviste scientifiche ma che non vedranno mai la luce. Studenti che con fatica lavorano al bar la sera per potersi pagare l’affitto e continuare gli studi. In altre parole… ragazzi in carne ed ossa come voi animalisti.

Dentro quei laboratori, dove tutto avviene tranne che la tortura, oggi ci sono ragazzi disperati che piangono per aver perso tutto il loro lavoro. Ma dentro quei laboratori è stata cancellata anche la speranza di chi vive in attesa di una cura e di chi con fatica sostiene i costi della ricerca scientifica, oggi più che mai accantonata dai discorsi della vera politica.

A vincere sono stati loro, gli animalisti. Contenti e con il volto orgoglioso si fanno ritrarre con gli “ormai loro” scatoloni pieni di topi. Il tutto nell’indifferenza generale delle istituzioni. Intanto Oltremanica, sulle pagine di Nature, ci si interroga su come possa essere accaduto un episodio del genere. Non solo, Oltreoceano invece in queste ore Obama premia alla Casa Bianca studenti americani che hanno vinto competizioni nazionali di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.

Viva l’Italia.

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