Da un mio articolo su corriere.it (link all’originale)
MILANO – Diabesità: è con questo termine che si indica la pericolosa relazione tra diabete e obesità. Un binomio che nei Paesi più sviluppati del mondo sta creando non poche preoccupazioni nelle scelte in tema di politica sanitaria e prevenzione. Buone notizie però arrivano dagli Stati Uniti. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Archives of Surgery, la chirurgia bariatrica è in grado di generare una riduzione nei costi di gestione sanitaria del 70%. Ciò è possibile perché il 75% delle persone affette da “diabesità” che si sottopongono all’intervento nell’arco di un anno non necessitano più di farmaci per controllare il diabete. L’indagine, oltre a rilevare un grande risparmio economico, sembra confermare l’efficacia dell’approccio chirurgico nella cura del diabete di tipo 2.
NUMERI ALLARMANTI – Secondo gli ultimi dati raccolti nel nostro Paese, 4 italiani su 10 al di sopra dei 18 anni sono in sovrappeso, mentre uno su 10 è obeso. Al di fuori dei nostri confini i numeri non sono certo confortanti. Nei Paesi occidentali l’obesità tocca circa l’8-10% della popolazione. Un fenomeno che spesso viene percepito dal malato come una questione puramente estetica. Al contrario l’obesità è causa di molte altre patologie tra cui il diabete di tipo 2. Gran parte dei nuovi casi sembra infatti essere correlato ai chili in più causati da uno stile di vita non propriamente sano. Secondo gli addetti ai lavori la diffusione sempre maggiore di persone obese e diabetiche sta portando a un sovraffollamento delle strutture sanitarie con conseguenti gravi ripercussioni nella spesa pubblica.
CHIRURGIA BARIATRICA – Una delle misure più drastiche nella cura dei pazienti obesi è la chirurgia bariatrica, applicata spesso quando la dieta, le cure farmacologiche e il cambiamento nello stile di vita non bastano a migliorare la situazione nella persona obesa. Tra le tecniche più utilizzate nella chirurgia bariatrica vi è il bendaggio gastrico, volto a ridurre il volume del tratto digerente per provocare così senso di sazietà preococe e il by-pass digiuno-ileale, attraverso il quale si diminuisce la capacità di assorbimento da parte dell’intestino.
COSTI E RISPARMI – Lo studio ha dimostrato che il risultato finale dell’intervento chirurgico è quello, oltre che di curare il malato, di generare notevoli risparmi nei costi di gestione delle persone obese e diabetiche. I ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora (Stati Uniti) hanno monitorato per circa due anni 2.235 pazienti con diabete di tipo 2 curati attraverso chirurgia bariatrica per problemi di forte obesità tra il 2002 e il 2005 all’intervento. Con l’utilizzo di questa tecnica, nei pazienti in cui è possibile, il costo delle cure è risultato ridotto del 34% dopo due anni dal trattamento e addirittura del 70% l’anno successivo. Spiega Martin A. Makary, uno degli autori dello studio: «I dati raccolti hanno mostrato che questo genere di approccio ha enormi implicazioni sulla salute pubblica e sul controllo dei costi sanitari». I dati infatti parlano chiaro: negli Stati Uniti il costo per l’assistenza di una persona con queste patologie è stimato intorno ai 6 mila dollari annui.
RAGIONI DEL SUCCESSO – Il notevole risparmio generato dalla chirurgia bariatrica è da ricercarsi nella sua efficacia nella cura del diabete. Successo confermato dallo studio dei ricercatori statunitensi. Infatti, dopo soli sei mesi dall’operazione, circa il 75% delle persone smette definitivamente di utilizzare i farmaci normalmente assunti per la cura della patologia. Non solo, la mancata necessità di fornire cure per il diabete si verifica ancor prima che avvenga il calo del peso corporeo. Questo conferma, come già suggerito da studi precedenti, che la cura della malattia non sia solo correlata alla perdita di peso ma sia mediata anche dagli ormoni gastrici.